Abbiamo già affrontato nel recente passato l’argomento dell’indebitamento delle famiglie, parlando della successione ereditaria del debito. Continuiamo a concentrarci, in questo nostro progetto di chiarificazione delle materie giuridiche , su un argomento che riguarda da vicino le famiglie, spesso vessate nell’affrontare i problemi della vita quotidiana. Oggi cerchiamo di chiarire l’argomento del pignoramento immobiliare.

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Innanzitutto definiamo che cos’è il pignoramento immobiliare.

E’ quella procedura in base alla quale un creditore richiede, in virtù di titolo esecutivo,  l’espropriazione di un bene immobile appartenente al proprio debitore, finalizzato alla vendita con successiva estinzione del debito.

Si tratta di uno strumento che ha maggiore possibilità di successo per il creditore. Il debitore sarà sicuramente nella possibilità di adempiere all’obbligazione, possedendo un bene immobile passibile di espropriazione. Se il valore dell’immobile è superiore a quello del credito per cui si procede e se non intervengono altri creditori nella procedura, il creditore ha la possibilità di recuperare il capitale, interessi e le spese legali dopo la vendita all’incanto.

Quando si verifica?

Il pignoramento immobiliare si verifica, come abbiamo già accennato, quando il debitore non è in grado di adempiere alle proprie obbligazioni ed il creditore si rivale su i beni immobiliari dello stesso. Va precisato che il creditore può rivalersi anche su beni mobiliari (come auto, moto etc), ma in questo caso concentriamo sugli immobili e concentreremo un altro articolo in futuro sul pignoramento mobiliare.

Il pignoramento immobiliare  è una procedura esecutiva che può avere inizio allorchè, su istanza del creditore procedente, l’Ufficiale Giudiziario notifica un “atto di precetto” al debitore con il quale gli preavvisa l’inizio della procedura espropriativa, intimando di adempiere alla propria obbligazione entro e non oltre dieci giorni.

Se il debitore non vi provvede, il creditore può aggredire il bene o i beni immobili dello stesso, chiedendo la trascrizione dell’ atto di pignoramento sull’immobile. Tale atto deve contenere anche un invito al debitore di dichiarazione di residenza nel Comune ove ha ubicazione il bene immobile da espropriare. In mancanza di questo dato, ogni notifica verrà effettuata presso la cancelleria del Giudice stesso. Fate attenzione a questo particolare che potrebbero non farvi conoscere gli esiti delle comunicazioni riguardanti tale procedura.

L’inizio dell’esecuzione si ha con il deposito dell’istanza di vendita da depositare presso il Tribunale competente (luogo di ubicazione dell’immobile oggetto di espropriazione forzata).

E’ possibile fermare l’esecuzione?

Veniamo subito al punto: il debitore può evitare che il proprio bene immobile venga venduto all’asta ?  In che modo può farlo?

La risposta è in parte positiva. Il debitore può liberarsi dal pignoramento adempiendo la propria obbligazione e chiedendo la cancellazione dello stesso dall’immobile gravato.

Oppure potrà effettuare il versamento nelle mani dell’Ufficiale Giudiziario della somma per cui si procede e dell’importo delle spese con l’incarico di consegnarli al creditore,

Se il mio debito è di gran lunga inferiore al valore della mia casa, il creditore può ugualmente chiedere la vendita all’asta ?

Anche in questo caso il Codice prevede la soluzione : Con la facoltà riconosciuta al debitore ex art. 496 c.p.c di chiedere la riduzione del pignoramento quando questo colpisce beni di valore superiore al credito ed alle spese. Nell’ipotesi in cui vi è un immobile che vale €100.000,00 ed il debito del proprietario è di € 30.000,00, il debitore potrà richiedere al Giudice dell’esecuzione una riduzione del pignoramento immobiliare per l’importo dovuto (€ 30.000,00) oltre le spese di procedura.

Come affrontare un’ esecuzione forzata sui propri beni immobili, comprati con tanta fatica ?

Il primo consiglio che ci sentiamo di dare noi di Studio Cianci è di non lasciare che la paura e la disperazione abbiano il sopravvento e di avere la lucidità di affidarsi a persone competenti che possano in qualche modo dare un sostegno utile per trovare la soluzione migliore.

Sebbene il problema sia serio e di non facile soluzione, consultarsi innanzitutto con i propri familiari può essere l’inizio di una strada che porta alla luce oltre il tunnel.   Siamo convinti che la famiglia sia il primo passo proprio per questo. Il più importante e decisivo. Scegliere insieme di affrontare il problema, definendo nuovi budget di spesa nuovi modi per vivere, con l’aiuto di tutti.

Andando ad affrontare attivamente il problema invece, è necessario affidarsi ad un Avvocato che abbia competenza in materia, dandogli mandato affinché possa aprire una trattativa con il creditore/i.

Un ultimo consiglio, forse il più importante  che ci sentiamo di darvi,  è quello di evitare di affidarsi a truffatori e pseudo-risolutori che,  con soluzioni creative e senza garanzia di risultato, chiedendo magari grossi anticipi per “istruire la pratica”,  potrebbero portarvi solo a decisioni e strade ancora più tortuose.

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Staff Studio Cianci